Roundabout, un classico rock progressivo con sfumature folk acustiche

Roundabout, un classico rock progressivo con sfumature folk acustiche

“Roundabout” è una delle canzoni più iconiche e riconoscibili della band inglese progressive rock Yes, nota per il suo ritmo incalzante che si trasforma in una melodia sognante accompagnata da armonie vocali complesse. Pubblicato nel 1971 nell’album “Fragile”, il brano è diventato un classico intramontabile, apprezzato da generazioni di appassionati di musica.

La struttura musicale di “Roundabout” è intricata e raffinata, con cambi di tempo e chiave improvvisi che tengono l’ascoltatore incollato all’esperienza sonora. La canzone inizia con un riff acustico orecchiabile suonato dal chitarrista Steve Howe, seguito da una sezione ritmica potente con basso di Chris Squire e batteria di Bill Bruford.

Jon Anderson, il cantante del gruppo, entra con la sua voce eterea, tessendo un racconto enigmatico sull’amore e sulla perdita. Il testo è ricco di simbolismo e metafore, lasciando spazio all’interpretazione personale dell’ascoltatore.

Il brano raggiunge il suo culmine in un assolo di tastiera epico eseguito da Rick Wakeman. Le sue note melodiche e arpeggiate fluiscono attraverso le casse, creando un’atmosfera mistica e ipnotica. Dopo l’assolo, la canzone torna alla melodia principale, ma con un crescendo emotivo ancora più potente.

La genesi di “Roundabout”

“Roundabout” è nata durante una fase creativa particolarmente feconda per i Yes, che stavano sperimentando nuovi suoni e arrangiamenti. La canzone fu composta da Jon Anderson e Steve Howe durante una sessione di brainstorming nella campagna inglese.

L’idea iniziale era quella di creare un brano breve e orecchiabile, ma la canzone ha assunto rapidamente dimensioni epiche grazie all’apporto creativo dei membri della band.

Secondo alcune fonti, il titolo “Roundabout” si riferisce ad un incrocio stradale vicino a dove i Yes hanno composto la canzone, mentre altre interpretazioni suggeriscono che sia una metafora per il viaggio interiore dell’animo umano.

L’impatto di “Roundabout” sulla musica

“Roundabout” ha avuto un impatto significativo sulla scena musicale rock progressiva degli anni ‘70. La canzone ha dimostrato che era possibile creare brani lunghi e complessi senza perdere l’immediatezza melodica.

La struttura in versi alternati, gli arrangiamenti orchestrali e le improvvisazioni virtuosistiche di “Roundabout” hanno ispirato molte band successive, contribuendo a definire il sound del progressive rock.

“Roundabout” è stata anche una delle prime canzoni rock a ricevere un’ampia diffusione radiofonica negli Stati Uniti, aprendo la strada ad altri gruppi progressivi britannici.

Curiosità su “Roundabout”

  • Il riff di chitarra iniziale di “Roundabout” è stato ispirato da una melodia tradizionale irlandese.

  • La canzone ha raggiunto il 13° posto nella classifica Billboard Hot 100, diventando uno dei brani più popolari dei Yes negli Stati Uniti.

  • “Roundabout” è stata utilizzata in numerose colonne sonore cinematografiche e televisive, tra cui “Wayne’s World” (1992) e la serie TV “South Park”.

Un’analisi approfondita della struttura musicale

La struttura musicale di “Roundabout” è complessa e multiforme:

Sezione Descrizione
Introduzione Riff acustico di Steve Howe
Strofa 1 Jon Anderson canta la prima strofa
Ritornello 1 Melodia orecchiabile con cori
Verso 2 Nuova melodia, con cambi di tempo e chiave
Assolo di tastiera Rick Wakeman brilla con un assolo epico
Ritornello 2 Ritorno della melodia principale, più potente
Ponte Sezione strumentale con improvvisazioni
Outro Fade-out graduale

Come si può notare dalla tabella sopra, “Roundabout” non segue una struttura musicale convenzionale. La canzone fonde elementi di rock progressivo, folk acustico e musica classica, creando un’esperienza sonora unica ed inconfondibile.

L’utilizzo sapiente delle dinamiche musicali, con passaggi da momenti di grande intensità a sezioni più delicate e contemplative, contribuisce a rendere “Roundabout” una canzone davvero memorabile.

Un viaggio sonoro senza tempo

Oltre alla sua complessità musicale, “Roundabout” è anche apprezzata per il suo lirismo poetico e la capacità di evocare emozioni profonde. Jon Anderson canta di amore, perdita e speranza, creando un’atmosfera onirica che trascende i generi musicali.

La canzone continua ad essere ascoltata e amata da generazioni di appassionati di musica, confermandosi come uno dei capolavori del rock progressivo degli anni ‘70.